BIRRE : Scopri gli ingredienti delle otto più strane del mondo!

BIRRE : Scopri gli ingredienti delle otto più strane del mondo!

Scopri gli ingredienti delle otto birre più strane del mondo!

Birre particolari

Se alcuni reputano strane le Gruit Ale o le Oyster Stout, probabilmente non hanno ancora conosciuto alcune birre molto curiose, a volte estreme. Prodotte nella maggior parte dei casi per puro divertimento, goliardia, voglia di stupire, desiderio di attenzione o semplicemente per caso, le birre più strane del mondo vanno oltre all’immaginazione comune.

Lontani anni luce dai dettami del Reinheitsgebot, alcuni birrifici si sono cimentati nella produzione di ricette con ingredienti molto particolari.

Provate la Squid Ink di Pacific Brewing Laboratory IPA con nero di seppia o la Peanut Butter Raincloud di Foolproof Brewing Company, porter con burro di arachidi. Oppure azzardatevi a bere la Mamma Mia Pizza Beer di Pizza Beer Company, con basilico, origano, pomodoro e aglio; o una delle rinomate Mongozo alla banana, cocco o mango.

Vi sembreranno birre eccentriche, ma ritenute normali se paragonate con le 15 birre più curiose del mondo.

Birre prodotte con ingredienti animali

Cacca di pecora

La Fenrir nr 26 degli islandesi di Borg Brugghus è una smoked IPA da 6% vol. Il processo di affumicatura del malto non avviene per mezzo della combustione di legno di faggio, come per il malto rauch, o con il fuoco di torba bruciata, come per il malto peated.

Il combustibile utilizzato da Borg Brugghus è il letame prodotte dalle pecore, che secondo il birrificio scandinavo conferisce alla IPA un carattere unico. Questa birra, dai sentori di agrumi e dalla decisa luppolatura, è ispirata alla mitologia nordica.

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Fenrir era infatti il mastodontico lupo che nelle saghe norrene è destinato ad ingoiare la divinità Odino, il Padre di Tutto. A Fenrir sono ispirati i terribili cani presenti negli universi fantastici di Harry Potter e dello scrittore J R R Tolkien.

Testicoli di balena

La conferma che l’Islanda sia una terra dalla fervida fantasia lo dimostra anche il birrificio Brugghús Steðja con la sua smoked amber ale da 5,2% vol., la Hvalur 2. Questa birra, nota come whale beer, presenta una spiccata affumicatura, impartita dal fuoco alimentato dallo sterco di pecora. Può sembrare curioso, ma fino a qui non c’è nulla di strano. La brace a combustibile organico serve infatti per affumicare i testicoli di balena che verrano introdotti nella ricetta, insieme a malto, luppolo e la purissima acqua islandese. Non sarebbe altrimenti una whale beer…

Sembra che la Hvalur 2 abbia avuto un buon successo, non si spiegherebbe altrimenti la successiva nascita della seconda whale beer di casa Brugghús Steðja, la Surhvalur, una sour ale con testicoli di balena e kambucha.

Testicoli di toro

Se i testicoli di balena hanno un buon successo, perché non dovrebbero averlo anche quelli di toro? Forse da questo presupposto nasce l’idea di Wynkoop Brewing Company di produrre la Rocky Mountain Oyster Stout. Questa birra scura viene prodotta in edizione limitata nonostante la grande richiesta del pubblico, e nasce da un incredibile video del 2012, non a caso pubblicato su youtube alcun giorni prima del 1 aprile.

Quello che voleva essere un semplice scherzo ha suscitato una curiosità tale da costringere Andy Brown, birraio di Wynkoop, a progettare la ricetta. La produzione della Rocky Mountain Oyster Stout avviene in piccoli lotti da 8 barili da 31 galloni ciascuno, circa 120 litri a barile, e solo una piccola parte della produzione è destinata al di fuori di Denver.

La birra è prodotta con sette tipi di malto, luppolo Styrian Goldings e testicoli di toro arrostiti; viene venduta in lattine da 35,5 cl con il 7,5% ABV e 3 BPB (testicoli per barile).data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAAAAACH5BAEKAAEALAAAAAABAAEAAAICTAEAOw==

Cervello di capra

Dock Street Brewing Company di Philadelphia ha voluto omaggiare la celebre serie The Walking Dead con una birra dall’aria sinistra e sanguinosa. Nasce così la Dock Street Walker, una American Pale Stout prodotta con malti d’orzo e frumento, luppolo Fuggle e cervello di capra affumicato immesso direttamente nel mash.

Lanciata ironicamente come “la birra più intelligente che tu abbia mai bevuto“, la Dock Street Walker è prodotta in edizione limitata.

Ossa e testa di Mangalitsa

Rimanendo nel campo della birra prodotta con ingredienti animali non può mancare la Mangalitsa Pig Porter. E’ una porter affumicata grazie alle teste e alle ossa di maiale Mangalitsa affumicate a freddo: non viene usato malto affumicato.

Questa porter da 7% ABV prodotta dal birrificio Right Brain Brewery, situato nel Michigan e affacciato sui Grandi Laghi, ha vinto la medaglia d’oro 2011 per la migliore birra sperimentale al Great American Beer Festival.

Right Brain Brewery produce 14 birre onnipresenti e 25 birre stagionali, tra le quali si distinguono dei prodotti molto eccentrici.

Caffè particolari

Cacca di zibellino

Nella produzione della De Molen Kopi Loewak l’impronta animale rimane, anche se viene utilizzato un prodotto prettamente di scarto ma da costo elevatissimo. Il Kopi Luwak è un particolare tipo di caffè prodotto in Indonesia, prodotto con le bache ingerite, non totalmente digerite e defecate dal Luwak, uno zibetto noto anche come rattoscimmia.

Questo caffè, che ha suscitato un grande successo commerciale e arriva a costare anche più di 20 euro a tazzina, viene utilizzato dai maestri di De Molen per produrre la propria Coffe Imperial Stout. La birra del birrificio olandese da 11% vol ABV viene prodotta occasionalmente.

La stessa idea l’hanno avuta anche in Danimarca, nella sede di Mikkeller, che ha prodotto la Beer Geek Brunch Weasel.

Cacca di elefante

Sulla falsariga di De Molen e Mikkeller, il birrificio giapponese Sankt Gallen ha deciso di produrre la propria Coffee Stout con l’apporto di bacche di caffè ingoiate e defecate. Forse per limitare i costi, o per attingere da una resa maggiore, i nipponici hanno optato per il Black Ivory in luogo del Kopi Luwak.

Questo costoso caffè viene infatti prodotto da pachidermi thailandesi invece degli zibetti malesi. La Kono Kuro pare essere andata a ruba durante il lancio nel 2013, ma non sembra essere pronta ad una produzione continua, almeno per il momento.

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Birre particolari ispirate all’uomo… e alla donna

Vagina

Virando verso ambiti più apprezzabili, vi sono produzioni che contemplano l’uso di prodotti umani invece che animali. The Order of Yoni è un progetto che nasce in Polonia grazie all’idea di Wojiciech Mann, che avvia una raccolta di crowdfunding per aggiungere 150 mila euro. Raccimola solo il 10% della somma teorizzata, ma questo non fa desistere Mann. Il crowdfunding è stato già utilizzato con maggior successo nel settore della birra, come insegnano i ragazzi di Brewdog, ma The Order of Yoni riesce ugualmente a garantirsi una buona notorietà.

Forse per via dell’ingrediente caratterizzante della loro sour ale, e cioè il lactobacillo della flora vaginale, selezionato dopo una scrupolosa selezione di donne. Oltre a requisiti di bellezza, si ricercano doti di intelligenza e fascino duranti i casting.

Alexandra Brendlova è la prima “produttrice” che concorre nella creazione di questa sour, prodotta con malti Pilsner, Monaco, Carahell, Roasted e luppoli Cascade e Junga. Oltre al lactobacillo femminile vengono utilizzate chips di rovere bagnate nel cognac.

Barba

Se la vagina è il simbolo femminile per eccellenza, la barba è indubbiamente associata al genere maschile. La Beard Beer è la birra prodotta con un lievito che cresce tra i peli della barba del mastro birraio ideatore della ricetta. Una buona trovata commerciale, se non fosse che il birrificio che la produce è un brand noto nel panorama mondiale. Si tratta di Rogue, birrificio fondato nell’Oregon nel 1983 dal barbuto John C. Maier.

Rogue produce oltre 60 tipi di birre e si distingue per la grande personalità dei prodotti, spesso estremi, ma pur sempre apprezzati. Non si spiegherebbero i numerosi riconoscimenti ricevuti dalle birre Rogue nei concorsi di mezzo mondo.

La Beard Beer di Rogue è una pale ale da 5,6% vol fruttata e ben bilanciata, indubbiamente una birra che ritrova dentro se stessa il carattere (e anche altro) del suo creatore.

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Dolce e salato

Bacon e sciroppo di acero

Ma Rogue in quanto a eccentricità non si ferma qui. La Voodoo Bacon Maple Ale viene prodotta con l’aggiunta di bacon e sciroppo d’acero in dry hopping, conferendo alla birra i toni decisi dei due ingredienti, molto amati dagli americani.

La Voodoo Bacon Maple Ale non è l’unica birra prodotta da Rogue orientata a Voodoo Donuts, come conferma l’altra Ale ispirata alle ciambelle, la Rogue Voodoo Donut Mango Astronaut Ale.

Marshmallows

Smartmouth Brewing Company nasce nel 2012 a Norfolk in Virginia, nella zona degli Hampton, per opera di Porter Hardy, avvocato che decide di compiere il fatidico passo del “mollo tutto e faccio ciò che voglio”. Le birre di Smartmouth sono vendute principalmente nel brewpub e nel resto della Virginia, e consistono in cinque birre fisse e tre stagionali, oltre ad una serie in edizione limitata.

Tra le birre “one shot” la Saturday Morning Beer ha suscitato molta curiosità per via dell’uso di marshmallow, tostati e fusi, nella ricetta. Questa IPA da 6,6% vol, prodotta con luppoli Galaxy e Calipsom è ispirata ai Lucky Charms, famosi e colorati cereali da prima colazione arricchiti di marshmallow.

Crema di marshmallow

Se i marshmallow sono molto diffusi nella cultura statunitense, perché non proseguire la strada tracciata da Smartmouth con una variante? Lo hanno probabilmente pensato i ragazzi di Off Color Brewing di Chicago, che in collaborazione con i concittadini di West Lakeview Liquor e i danesi di Amagerbryghus ha creato la Dino’s Mores.

Questa birra da 10,5%vol ABV, definita una Imperial Marshmallow Stout, è prodotta con malti Pale, Vienna, Cara II, Extra Special, Chocolate, Black, Fiocchi d’avena, Orzo tostato e Frumento, oltre che con luppolo Nugget.

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Oltre alle birre particolari

Puzzette di unicorno

Oltre a marshamallow e ciambelle, gli americani amano molti altri tipi di dolci. Decisamente di difficile collocazione è la Sour Me Unicorn Farts prodotta dal Duclaw in collaborazione con Diablo Doughnuts. Il birrificio artigianale e il produttore di ciambelle, entrambi di Baltimore, nel Maryland, hanno unito gli sforzi per creare questa sour ale da 5,5% ABV, con aggiunta di glitter commestibili.

Esiste il forte sospetto che le puzzette di unicorno non vengano utilizzate nella ricetta, per via della difficile reperibilità della materia prima.

Pizza surgelata e banconote

Il fatto che gli scandinavi siano maestri birrai capaci ma anche eccentrici lo dimostrano anche i norvegesi di Lervig, in collaborazione con i danesi Evil Twin. Oltre alla birra, la popolazione norvegese che cosa adora? La Pizza Grandiosa, marchio norvegese chiaramente ispirato al piatto tipico italiano, la cui pizza surgelata vende milioni di prodotti nel paese scandinavo.

E il denaro, sotto forme di Corone fruscianti e tintinnanti.

I birrai di Lervig ed Evil Twin hanno così prodotto una Imperial Stout smoderatamente robusta da 16% vol ABV, con l’aggiunta di pizza surgelata durante la bollitura e banconote in dry hopping.

Birra in bustina

Se i precedenti esperimenti hanno infuso una comprensibile nostalgia per la buona birra senza fronzoli e forse giunto il momento di gustarsi una classica Ale.

La Pale Rale è una pale ale prodotta con un mix di malti aromatici e una abbondante gettata di luppolo Cascade. Prodotta da Pat’s Backcountry Beverages, viene venduta solitamente in confezioni da 4…bustine. Questa birra è infatti una sorta di concentrato, a cui viene aggiunta acqua frizzante per trasformarsi in birra pronta da bere.

Da ogni busta da 50 ml si ricavano circa 50 cl di birra, che secondo il produttore risulta essere elegante e ben bilanciata. La Pale Rale sembra non essere l’unica birra disponibile nella gamma, accompagnata da una serie di bevande in bustina.

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